Aprile 23, 2024
borsite trocanterica

Borsite trocanterica

La borsite trocanterica (nota anche come borsite del grande trocantere, entesite trocanterica o trocanterite) è un processo infiammatorio irritante che colpisce la membrana sierosa del grande trocantere, una tuberosità situata nell’epifisi prossimale del femore, in cui la mediana e i piccoli muscoli glutei, interni e muscoli otturatori esterni e doppi muscoli.

Per informazioni più generali sui processi infiammatori che interessano i sacchi sierosi, fare riferimento al nostro articolo che li considera in dettaglio: Borsite.

Motivi

La borsite trocanterica è una condizione patologica che può interessare sia gli oggetti sedentari che coloro che praticano sport. Per quanto riguarda il primo gruppo, la patologia si manifesta più frequentemente nelle persone di mezza età che sono in sovrappeso o obese o hanno problemi associati a cambiamenti nei meccanismi di deambulazione (tra i vari fattori predisponenti vanno ricordati principalmente: amputazione degli arti inferiori, artrite reumatoide (uno dei malattie autoimmuni più comuni), coxartrosi (osteoartrosi dell’anca), discopatia degenerativa della colonna lombare, dismetria degli arti inferiori, tensione eccessiva dei muscoli e dei tendini che circondano la coscia, gonartrosi (osteoartrosi del ginocchio), obesità, piedi piatti, protesi dell’anca, lombare e spondiloartrosi. ).

La borsite del trochincter è più comune nelle donne a causa della maggiore larghezza del bacino e, di conseguenza, di un aumento della tensione delle strutture tendinee. Nei bambini è possibile la comparsa di borsite trocanterica, ma certamente rara.

Nelle materie sportive, la borsa di studio sentinella è solitamente innescata da gesti tecnici impropri o irritati (tipicamente nei portieri di calcio a causa di lunghi allenamenti), sovrallenamento, microinfortuni ripetuti, cadute e squilibri muscolari. Tra gli atleti più colpiti oltre al già citato calcio portieri, ci sono quelli che si dedicano ad attività come lo sci, alcune arti marziali, il pattinaggio sul ghiaccio e la corsa.

Sintomi e segni di borsite trocanterica

I sintomi della borsite trocanterica sono essenzialmente dolorosi; solitamente una persona affetta da questa condizione patologica segnala dolore nella zona della coscia, che molto spesso si irradia alla parte posteriore dei glutei; A differenza di quanto accade con la malattia dell’anca, non c’è dolore nella zona inguinale.

Il dolore nell’area interessata è solitamente lieve, ma rimane costante per tutto l’arco della giornata; Alcuni movimenti, come salire e scendere le scale, incrociare le gambe o appoggiarsi sul lato doloroso, aumentano i sintomi del dolore. Nei casi più gravi di borsite trocanterica è spesso possibile osservare la cosiddetta zoppia da fuga, ovvero accelerare il cammino sulla parte dolorante per ridurre il tempo di riposo del piede e, quindi, il dolore.

Come viene fatta la diagnosi

borsite trocanterica

Spesso, un esame fisico è sufficiente per fare una diagnosi di borsite troancterica, che è determinata dalla presenza di dolore nella zona interessata e dalla mobilità limitata dell’anca.

Per Per valutare accuratamente le condizioni della patologia, è sempre consigliabile eseguire un esame ecografico, che rivelerà versamento di liquidi all’interno del sacco del grande trocantere, edema dell’area circostante e microcalcificazione dell’inserto tendineo.

Per escludere eventuali problemi coesistenti che interessano l’articolazione dell’anca, lo specialista può richiedere la radiografia o la risonanza magnetica nucleare.

La diagnosi differenziale di borsite trocanterica comprende varie condizioni patologiche, tra cui la radicolopatia lombare (che colpisce soprattutto le radici nervose L1 e L2), la meralgia parestetica (una delle sindromi convulsive legate al nervo cutaneo laterale della coscia), alcune patologie dell’articolazione dell’anca, nonché alcune intra-addominali patologia.

Borsite trocanterica: rimedi forti

la borsite trocanterica non è considerata una malattia particolarmente grave, ma è comunque opportuno non sottovalutarla; questo ridurrà il rischio di esacerbazioni o fastidiose ricadute.

Per una persona che pratica sport, un’ottima terapia è rappresentata dal riposo sportivo completo per 15-20 giorni. Inizialmente possono essere utilizzati trattamenti delicati come farmaci antinfiammatori o crioterapia (applicazione su ghiaccio).

In caso di dismetria degli arti inferiori, il podologo può suggerire l’uso di plantari ortopedici.

Se, dopo il periodo di riposo previsto, non è stata raggiunta la remissione completa della menomazione, il medico può indirizzare il paziente ad altri farmaci, come infiltrati locali con farmaci a base di cortisone e fisioterapia.

Alcuni autori, nei casi più difficili, suggeriscono di utilizzare la Tecarterapia (una terapia il cui indice di efficacia è in realtà piuttosto interessante).

La fase di riabilitazione include stretching e riqualificazione con gli abduttori della caviglia.

Prevenzione

Sfortunatamente, non è affatto facile prevenire la borsite trocanterica; infatti, molto spesso questa patologia è causata da gesti ripetitivi che sono obbligatori a seguito di lavoro o sport.

Se i gesti ripetitivi sono legati al lavoro, prova ad alternare movimenti che influenzino il più possibile le aree a rischio.

Per quanto riguarda chi si occupa di sport, per i runners è consigliabile scegliere con cura le superfici di allenamento, preferendo ovviamente superfici più uniformi. I portieri di calcio potranno invece utilizzare tappetini in gomma durante l’allenamento in immersione per ridurre l’impatto a terra.

È anche molto importante avere un riscaldamento adeguato per prepararsi adeguatamente. un gesto sportivo che va compiuto.

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